Come creare fumetti seguendo lo stile franco-belga: dal disegno alla pubblicazione

Come creare fumetti seguendo lo stile franco-belga: dal disegno alla pubblicazione

Candido Romano Pubblicato il 6/10/2024

Numerosi artisti e futuri creatori di fumetti si affidano a Pixartprinting per la realizzazione delle loro opere o per comporre un portfolio variegato che rispecchi diversi stili e sensibilità artistiche. Ci troviamo in un’era in cui la produzione globale ha raggiunto un’ampia varietà di stili, generi e prospettive uniche come mai prima d’ora. Tuttavia, il mondo dei fumetti non è omogeneo su scala globale; ad esempio, confrontando un’edizione di Batman con una di Dylan Dog si notano differenze nei formati, nelle dimensioni dei volumi e nella disposizione delle pagine, elementi che influenzano sia le narrazioni sia il modo in cui vengono raccontate. Negli USA vengono denominati comics, in Giappone manga, in Italia fumetti e in Francia e Belgio bande dessinée. In questa occasione, esploreremo specificamente il fumetto franco-belga, uno dei segmenti di mercato e industrie più vasti e rilevanti in Europa.

Saverio Tenuta: la nostra guida nell’universo del fumetto franco-belga

Come si realizza un fumetto in chiave franco-belga, sia per costruire un portfolio da presentare agli editori sia per un progetto autoeditato?

Una vecchia edizione italiana di Blacksad, edito in Francia da Dargaud, riproduce fedelmente il formato francese con una copertina rigida di alta qualità. È essenziale comprendere che il fumetto, come forma d’arte, si basa su strutture profonde e codici visivi radicati nella cultura, storia ed evoluzione di una nazione: pur non essendo regole fisse, hanno inciso sul modo di narrare, sulla struttura delle pagine e sul ritmo della storia.

Per approfondire il fumetto franco-belga, abbiamo dialogato con Saverio Tenuta,fumettista di lunga esperienza in Francia (e con esperienze negli USA e in Italia), autore di “La Légende des Nuées Écarlates” e “Le Masque de Fudo”, pubblicati in Francia da Les Humanoïdes Associés e in Italia da Magic Press.

L’edizione francese de La Légende des Nuées Écarlates.

La struttura del fumetto francese e le basi della bande dessinée

Il concetto di base è semplice: il fumetto si articola in elementi chiave comuni a produzioni di tutto il mondo, quali:

  • Vignetta: l’unità immagine che racchiude disegni e dialoghi. La successione di vignette forma una striscia.
  • Gabbia: l’insieme delle vignette che compongono la pagina e la sua struttura, denominata tavola.
  • Closure: lo “spazio bianco” che separa le vignette, definendo anche il ritmo narrativo.

Detto ciò, ci focalizziamo sulla bande dessinée, che letteralmente significa “striscia disegnata”. In Francia, specialmente nei lavori di genere realistico ma anche in alcune bande dessinée umoristiche, si richiede un tipo di fumetto particolare, ricco di dettagli, con predilezione per storie avventurose e uno stile nitido e ordinato.

Secondo Saverio Tenuta, “In Francia, il legame tra l’autore e il proprio personaggio è particolarmente stretto, a differenza dei mercati italiano e americano: il lettore associa indissolubilmente l’autore al personaggio e raramente il mondo creato da un autore viene ripreso da altri artisti. Di conseguenza, i tempi di realizzazione sono di circa un libro all’anno, richiedendo un’attenzione maggiore al prodotto, che riflette la marcata individualità dell’autore”.

Numerosi artisti hanno influenzato e modellato il fumetto franco-belga nel corso degli anni, impossibile elencarli tutti. Tra di essi spicca il belga Hergè con il suo Tintin, precursore dello stile “ligne claire”, caratterizzato da un tratto grafico pulito e definito, dove ogni elemento è delineato con precisione, senza sfumature o ombreggiature.

A sinistra una tavola di Tintin, squadrata e pulita in classico stile franco-belga. A destra una da Il Garage Ermetico, un’opera rivoluzionaria nella struttura e nel racconto, perché è quasi totalmente priva di una storia.

Successivamente, Jean Giraud con la serie western di Blueberry e il suo alter ego Moebius, in opere più sperimentali come “Il Garage Ermetico” e “L’Incal”, hanno lasciato un segno indelebile. Anche il fumetto umoristico vanta una lunga tradizione, con capolavori come l’indimenticabile Asterix di René Goscinny e Albert Uderzo.

Il fumetto franco-belga, dunque, ha visto la nascita di strutture “tipiche”, ma anche di artisti che hanno saputo rivoluzionarle completamente.

Le peculiarità grafiche nel fumetto franco-belga

Esaminando alcuni esempi significativi, è ora di analizzare l’aspetto grafico delle tavole nello stile franco-belga nel loro insieme.

In generale, nel fumetto l’interazione tra le immagini è più rilevante delle singole immagini. La progettazione grafica della pagina, ossia il numero, la disposizione e le dimensioni delle vignette, rappresenta la fase cruciale della realizzazione.

Confrontando lo stile franco-belga con altri approcci al fumetto, ad esempio quello americano, emergono differenze significative. Le due immagini qui presentate illustrano due modi diversi di rappresentare una sparatoria: la prima tavola (a sinistra), tratta da “Spider-Man Noir”, mostra un’azione dinamica, mentre la seconda, dalla serie francese “Cosa Nostra”, è più statica e strutturata. Analizzando più da vicino, notiamo che la prima tavola presenta meno vignette rispetto alla seconda, enfatizzando un evento centrale senza interruzioni tra le vignette, mentre nella seconda ogni scena è chiaramente delimitata, seguendo un ritmo narrativo definito.

“Per la Francia è fondamentale che la narrazione sia fluida. Al contrario, lo stile americano punta a colpire con vignette di grande impatto, mentre quello francese segue un ordine preciso nella successione delle vignette”, ha spiegato Tenuta.

Nel fumetto franco-belga, quindi, la narrazione prevale sulla spettacolarizzazione, preferendo una sequenza ordinata di immagini che guidano il lettore attraverso la storia.

La tavola franco-belga e il prodotto finito

La tradizione franco-belga ha codificato una struttura di pagina piuttosto definita, con:

  • Quattro strisce
  • Da 8 a 12 vignette per tavola
  • Racconti di 46 tavole

Ciò non toglie che ogni editore (ad esempio Glénat, Delcourt, Dargaud ecc) e autore abbia la “sua” gabbia e il proprio modo di lavorare. Tutto dipende infatti dalla storia e da cosa si vuole raccontare.

Per questo possono esserci tavole con tre strisce, oppure con meno vignette (7, ad esempio) o con un numero elevatissimo (14-15 vignette): “A cambiare sono in ogni caso le proporzioni: la gabbia francese è più quadrata, rispetto a quella americana che è più verticale e lunga”, ha ribadito Tenuta.

Ma come si struttura il foglio da disegno? Anche in questo caso non esiste uno standard universale, ma in generale “c’è la gabbia che delimita le vignette, poi c’è il margine esterno del foglio. Inoltre, c’è unaltra gabbia esterna al margine del foglio, che poi viene tagliata in fase di stampa, che è più grande del foglio di 5-6 millimetri”, dice Tenuta.

In questo esempio, che non vuole avere la presunzione di completezza, il rettangolo rosso corrisponde al bordo delle vignette e della gabbia. Quello verde al margine e bordo della pagina, quindi dove sarà tagliata, mentre quella blu rappresenta la gabbia esterna che viene poi eliminata.

Perché nella tavola originale è presente un margine esterno al foglio che in fase di stampa viene tagliato? Come ci ha detto Tenuta accade perché “se lautore decide di disegnare una vignetta che vada fuori dalla pagina, cioè che arrivi fino a bordo pagina, non deve essere costretto a disegnare sulloriginale esattamente fino a bordo pagina, sarebbe molto scomodo. Lautore disegna quindi un pooltre, in modo da essere sicuro che nel taglio quella vignetta uscirà ‘fuori dalla pagina, cioè che arriverà esattamente a bordo della pagina”.

Su quale formato disegnare il fumetto francese?

Non è sicuramente quello standard A4, A3 o altri del genere. Non esistono delle misure predefinite per disegnare con lo stile franco-belga, quindi il metodo più semplice e veloce per non sbagliare è quello di servirsi di un albo di riferimento già pubblicato (noi lo abbiamo fatto con Blacksad), prendere le misure della pagina e riportarle sul foglio da disegno (o fotocopiare la pagina stampata e ricalcarne la gabbia), tenendo sempre in considerazione i margini ulteriori del foglio e il taglio.

Per quanto riguarda il formato di disegno, non esiste uno standard preciso per lo stile franco-belga. L’approccio più semplice è prendere come riferimento una pubblicazione esistente, misurare la pagina e trasferire le dimensioni sul foglio da disegno, tenendo conto dei margini e dei tagli.

Il prodotto finito, tipicamente stampato con copertina rigida e a colori, differisce dai fumetti italiani per formato e qualità. Gli albi francesi sono considerati libri a tutti gli effetti, spesso con un formato standard di 24 × 32 cm e una lunghezza di 46 pagine, sebbene siano stati sviluppati formati diversi nel tempo.

Per quanto riguarda la stampa, gli albi francesi sono considerati dei veri e propri libri, quindi si può scegliere un cartonato con dorso quadro per simulare almeno un prodotto del genere, mentre per creare un portfolio di tavole o disegni andrebbe bene anche una rilegatura brossura grecata e fresata, o a punto metallico.

Si conclude questo viaggio all’interno della bande dessinée, un mondo vastissimo e ricco di varietà: il consiglio è quindi quello di leggere il più possibile gli autori e le storie di questa grande tradizione, solo in questo modo si possono comprendere nel profondo le strutture narrative e tecniche.