Molto prima dell’invenzione della carta, gli esseri umani lasciavano dei segni nell’ambiente circostante per comunicare informazioni in modo visivo. Questi segnali erano essenziali soprattutto per riuscire a orientarsi facilmente nello spazio. Con il passare del tempo, si è consolidato un significato comune collegato a questi simboli; rappresentato al giorno d’oggi dalla disciplina del Graphic Design Ambientale (EGD – Environmental Graphic Design).
Questo settore è relativamente moderno ed è stato formalizzato negli ultimi 40 anni. Precedentemente veniva associato all’architettura e denominato Grafica Architetturale. Esponenti di questa disciplina hanno capito che c’erano molte differenze tra la propria professione e quella di un grafico tradizionale, in quanto il Graphic Design Ambientale include la pianificazione e comunicazione di informazioni su oggetti tridimensionali all’interno di uno spazio. Nel 1973 viene creata la Società per il Graphic Design Ambientale (SEGD).
Il Wayfinding Design è una branca dell’EGD. Questo si divide infatti tra Wayfinding Design, che orienta gli utenti in uno spazio ed aiuta a navigarlo, Interpretazione, che raccoglie informazioni a riguardo dello spazio, e Posizionamento (Placemaking), che crea l’immagine distintiva dello spazio.
Segnaletica e Wayfinding
Anche se spesso sono interscambiabili, la Segnaletica riguarda principalmente segnali e cartelli, mentre il Wayfinding tratta della visione più complessiva dell’orientamento all’interno di un luogo. Nello specifico questa disciplina si compone di segni e simboli che in modo visivo ed informativo avvolgono uno spazio, o un insieme di spazi: aeroporti, hotel, parchi, edifici aziendali, fino ad ospedali, sistema di trasporti e città intere.
Utilità e limiti
In senso pratico, il ruolo del Wayfinding Design è quello di creare una mappa dello spazio all’interno della mente di un utente che cerca di navigarlo. Più chiara è la struttura fisica dello spazio, più chiara sarà la mappa mentale.
C’è quindi da tenere in considerazione che anche la miglior struttura segnaletica non può risolvere tutti i problemi di navigazione in uno spazio molto complesso. Il Wayfinding Design può facilitare la navigazione all’interno di un sito, ma basandosi sulla sua struttura fisica ha dei limiti.
L’identità di uno spazio
L’importanza del branding, e della strategia di branding è sempre più importante all’interno di organizzazioni, grandi o piccole, commerciali o istituzionali. La strategia di branding riconosce che un utente viene a contatto con un brand tramite una serie di touchpoint, di cui va curata la quantità e qualità.
Una buona strategia include il Wayfinding Design all’interno dei touchpoint da sviluppare e valorizzare. La segnaletica si dovrebbe collegare visivamente in modo fluido con gli altri elementi dell’identità di una organizzazione. La segnaletica può adottare due tipi diversi di approccio.
Con la strategia dell’armonia, la struttura segnaletica riflette e rinforza le caratteristiche spaziali ed architetturali di uno spazio. Con l’approccio dell’imposizione, il Wayfinding Design è progettato per creare un’identità unitaria, indipendente dalle caratteristiche visive di un luogo fisico.
Esempi rilevanti
Vediamo ora alcuni esempi di progetti di Wayfinding Design, sviluppati in campi diversi e con scala diversa. Tra gli aspetti chiave della disciplina troviamo le tecniche di stampa e produzione degli artefatti che compongono la struttura segnaletica.
Centre Pompidou, Parigi
Ruedi Baur è un progettista francese famoso per i progetti di segnaletica realizzati durante gli anni ‘90. Per il suo lavoro al Centre Pompidou a Parigi, Baur ha collaborato con gli architetti Renzo Piano e Richard Rogers in modo da creare una segnaletica in armonia con l’architettura. Il progetto rispecchia l’anima internazionale del Centro: sono stati scelti una serie di colori (tra cui il giallo come principale), e realizzati dei pittogrammi per la navigazione all’interno del sito.
A livello tecnico, lo sviluppo del progetto ha incluso l’utilizzo di luci neon, cartelli in plastica pendenti dal soffitto, e grandi banner di carta.
Tate Modern, Londra
La Tate Modern è la galleria d’arte contemporanea più visitata in Europa. È stata inaugurata nel 2000, ed ha subito una serie di ampliamenti conclusi nel 2017. La realizzazione del Wayfinding Design è stata affidata allo studio londinese Cartlidge Levene, specializzato in segnaletica ed identità visive. Questo progetto si concentra sulla navigazione attraverso i vari edifici e sale della galleria.
La segnaletica della Tate si sviluppa principalmente tramite vinili pre-spaziati incollati ai muri di cemento. In aggiunta a questi, una serie di artefatti tra cui brochure e mappe forniscono più informazioni ai visitatori.
East Sydney Early Learning Centre
Lo studio di design australiano Toko ha creato la segnaletica per l’East Sydney Early Learning Centre. L’ispirazione diretta per questo progetto sono i blocchi delle costruzioni utilizzati dai bambini. La palette cromatica scelta è tenue ma variegata, ed il carattere tipografico è morbido.
I blocchi della segnaletica sono montati su una cornice di legno, e tenuti insieme da dei magneti. Questo permette di ridisporre i blocchi in base alle necessità e ad eventuali modifiche architettoniche.
Aeroporto Schiphol, Amsterdam
Mijksenaar è una agenzia di comunicazione attiva tra Amsterdam e New York, e dal 1990 cura il Wayfinding Design dell’aeroporto Schiphol di Amsterdam. Il progetto si sviluppa tramite un forte uso del giallo, pittogrammi e tipografia chiara e leggibile. Il carattere utilizzato è infatti il Frutiger, realizzato da Adrian Frutiger negli anni ‘70 proprio per la segnaletica di un aeroporto (Parigi Charles de Gaulle).
La segnaletica presente all’interno dell’aeroporto Olandese è quasi tutta realizzata tramite grandi cartelli retroilluminati. Questi cartelli pendono dal soffitto, oppure sono posizionati ai lati dei gate.
Il Wayfinding Design è una disciplina della progettazione grafica che ha un impatto notevole sulla vita di tutti i giorni. Nonostante il mondo digitale stia entrando con prepotenza nella nostra quotidianità, la segnaletica rimane principalmente fisica e statica. Gli esempi che abbiamo visto dimostrano che c’è possibilità di sperimentare con colori, tipografia, e tecniche di stampa e di produzione, ottenendo risultati efficaci anche se molto diversi.