Manuale sulla tecnica della cianotipia

Manuale sulla tecnica della cianotipia

Eugenia Luchetta Pubblicato il 6/3/2024

Introduzione alla Tecnica della Cianotipia

La cianotipia rappresenta una tecnica di stampa fotografica antica che dà vita a immagini con una distintiva tonalità blu, nota come Blu di Prussia.

Questo metodo fu ideato nel 1842 da Sir John Herschel, uno scienziato e astronomo, che trovò applicazione di tale tecnica principalmente nella duplicazione di documenti e diagrammi. Questo uso persistette fino alla metà del XX secolo nel settore dell’architettura, motivo per cui il termine “blueprint” in inglese è divenuto sinonimo di planimetria.

Anna Atkins, con le sue opere come “Dictyota dichotoma, in the young state and in fruit,” parte dell’XI volume di “Photographs of British Algae: Cyanotype Impressions” del 1849-1850,

fu pioniera nell’uso fotografico di questa tecnica. Botanica e fotografa, Atkins produsse il primo libro fotografico della storia, composto interamente da cianotipi di alghe.

Creare cianotipi è un’attività semplice e gratificante che si può realizzare comodamente a casa propria. È possibile procurarsi le sostanze chimiche necessarie in forma di polvere o acquistare kit preconfezionati con soluzioni già pronte, evitando così la fase iniziale di preparazione.

Materiale necessario per circa 50 stampe in formato A4:

  • 20 g di Citrato di Ammonio Ferrico verde
  • 8 g di Ferricianuro di Potassio rosso
  • 200 ml di acqua (preferibilmente distillata)
  • Una bilancia di precisione
  • Un cilindro misuratore
  • Carta adeguata (privata di acidi e di spessore conveniente)
  • Due contenitori da 100 ml e uno da 200 ml (preferibilmente in vetro color ambra)
  • Una vaschetta
  • Un pennello o una spugna non metallica
  • Un pezzo di vetro delle dimensioni necessarie

Suggerimenti per la sicurezza

Sebbene la cianotipia sia considerata una tecnica sicura per essere eseguita anche in ambito domestico, e le sostanze chimiche impiegate non siano pericolose per la salute, è comunque consigliabile adottare alcune precauzioni di base. Queste includono la copertura delle superfici di lavoro, l’evitamento dell’uso di utensili comuni alla cucina, la separazione delle soluzioni chimiche da cibo o bevande e l’uso di guanti e mascherine durante la manipolazione delle sostanze.

Il Ferricianuro di Potassio può diventare pericoloso se esposto a temperature oltre i 300 °F o se combinato con acidi forti, situazioni da evitare nel contesto della cianotipia.

1.Preparazione delle soluzioni

Iniziare lavorando in un’area ben ventilata e poco esposta alla luce solare, preparando il piano di lavoro e proteggendolo con carta o plastica. Diluire il Citrato di Ammonio Ferrico in 100 ml di acqua per ottenere la Soluzione A, e il Ferricianuro di Potassio in un altro recipiente con la stessa quantità d’acqua per la Soluzione B. Conservare le soluzioni in un luogo oscuro e asciutto per almeno 24 ore, anche se possono essere conservate fino a sei mesi, l’ideale è utilizzarle entro poche settimane.

2.Preparazione dell’emulsione

Per preparare l’emulsione, miscelare le due soluzioni in parti uguali in un recipiente scuro. Questa operazione va effettuata in una stanza in cui non filtri la luce del sole, ma non occorre essere al buio totale, si può tenere accesa una lampadina da 25 watt a distanza: l’emulsione infatti è sensibile solo ai raggi ultravioletti.

Una volta mescolate le soluzioni devono essere consumate più rapidamente possibile, per evitare che l’intensità del colore e la sensibilità diminuiscano. L’ideale è dunque preparare la quantità di emulsione che si intende utilizzare. Come riferimento, si tenga presente il fatto che 200 ml di emulsione (100+100) ricoprono circa 50 A4.

3.Rivestimento della carta

Continuando a lavorare in una stanza senza illuminazione solare, versare l’emulsione preparata in un piccolo vassoio e con un pennello o una spugna distribuirla sulla superficie della carta. Lo scopo è quello di ricoprire la carta nel modo più uniforme possibile, in modo da non lasciare strisce o macchie.

La carta ideale per la cianotipia è spessa e resistente (dovrà resistere ad un bagno in acqua), come quella per acquerelli, ma se ne possono testare diversi tipi per vedere la differenza nel risultato.

Una volta ricoperti di emulsione, i fogli ci metteranno circa 30 minuti ad asciugarsi.

4.Esposizione

Una volta che i fogli sono asciutti inizia il vero e proprio processo di stampa.

Porre il foglio emulsionato sotto la luce diretta del sole e collocare immediatamente sulla sua superficie gli oggetti che si intendono ‘fotografare’, ricoprendo il tutto con una lastra di vetro.

L’esposizione è la fase più critica del processo, in quanto la luce solare è variabile e imprevedibile e la stagione, l’orario, la posizione rispetto al sole influiscono sulla durata dell’esposizione, che può variare da 3-4 minuti, fino a 15-20, in base anche al tipo di carta. L’opzione migliore è dunque quella di fare un test preliminare, esponendo un’immagine e provvedendo a coprirne una porzione sempre maggiore ogni 2 minuti.

Sotto il sole, il colore della stampa inizierà subito a scurirsi, ma bisogna aspettare che inizi a virare verso un marrone spento perché la stampa sia pronta.

5.Sviluppo e asciugatura

Terminato il tempo di esposizione, collocare la stampa in una bacinella sotto un getto d’acqua corrente e sciacquare e smuovere il foglio finché la patina gialla non viene via, lasciando una bella tinta blu intenso. Stendere quindi la stampa ad asciugare all’ombra per circa un’ora.

Una volta asciutta l’immagine è fissata sul cianotipo. È meglio conservare le stampe lontano dalla luce diretta del sole, ma se mai dovessero sbiadirsi, basterà lasciarle qualche giorno al buio perché riprendano la loro tonalità originale.

6.Disposizione dei residui

I residui chimici possono essere smaltiti nell’impianto fognario domestico, diluiti con abbondante acqua, per prevenire la concentrazione delle sostanze. Evitare lo smaltimento tramite i rifiuti solidi.

I cianotipi offrono la possibilità di stampare una vasta gamma di oggetti. Elementi naturali come piante e fiori sono tra le scelte più popolari per via delle loro differenti opacità che creano sfumature variegate, ma anche piume, elementi in vetro, plastica, tessuti e ricami possono offrire risultati interessanti. Vale la pena sperimentare con diversi materiali per scoprire i vari effetti che è possibile ottenere. Oltre alla carta, anche i tessuti possono essere utilizzati come supporto per questa tecnica.

Il particolare blu dei cianotipi, unito alla finezza dei dettagli, dona a queste stampe una qualità unica, ma è proprio l’esperienza del processo creativo e la sperimentazione a rendere la cianotipia un’arte affascinante.