Font dei film horror più famosi: ecco i font da brivido!

Font dei film horror più famosi: ecco i font da brivido!

Giovanni Blandino Pubblicato il 6/10/2024

La notte di Halloween è ormai alle porte… quale occasione migliore per rispolverare un buon classico del cinema horror?

E noi lo facciamo, naturalmente, a modo nostro! Abbiamo cercato i font horror più inquietanti di cinque capolavori cinematografici che sono entrati di diritto nell’immaginario collettivo, non solo per le loro scene da brivido, ma anche per l’uso audace di font e lettering nelle locandine ufficiali e nei titoli del film.

Nosferatu
Nosferatu: immagine dominio pubblico

1) Font Horror: Halloween di John Carpenter

Locandina di Halloween, di John Carpenter
L’iconico font horror del film Halloween. Immagine: flickr/Global Panorama [CC BY-SA 2.0]

È il 1978 quando esce il film horror che sarebbe subito diventato un cult, ponendo le basi per un intero genere: Halloween di John Carpenter.

La locandina, che accompagna l’uscita del primo dei film slasher, entra subito nell’immaginario collettivo. Gli elementi ci sono tutti: una lama di coltello impugnata da una mano sconosciuta, una zucca infuocata e minacciosa, una scritta che mette i brividi e – in alto – il titolo del film Halloween.

Il titolo è bianco con contorno arancione su fondo nero: è pesante, gotico, ma allo stesso tempo moderno. È inquietante e per questo motivo diventerà iconico negli anni Ottanta, tanto che lo stesso font horror sarà usato in molti altri film di quel decennio.

Il font horror utilizzato per Halloween di Carpenter è il ITC Serif Gothic Heavy, realizzato dal designer americano Herb Lubalin e dall’italiano Tony DeSpigna nel 1972. Si tratta di un carattere ibrido che combina la semplicità del gotico con l’eleganza dei caratteri roman. Lo stesso font, nella sua versione standard, è stato utilizzato anche in film meno cruenti come gli ultimi episodi della saga di Star Wars: Gli ultimi Jedi e Il risveglio della forza.

2) Font Horror: Nosferatu di Friedrich Wilhelm Murnau

Font della locandina di Nosferatu
Font della locandina di Nosferatu. Immagine: dominio pubblico

L’ombra lunga di Nosferatu il vampiro che si allunga sulla parete mentre sale le scale per raggiungere la sua vittima… nonostante abbia ormai quasi un secolo di vita, il classico horror Nosferatu riesce ancora ad angosciare il nostro immaginario.

Il film trae gran parte del suo fascino dal tocco estetico ereditato dai principali movimenti artistici dell’epoca: l’espressionismo tedesco, l’art nouveau e l’art deco. Inquadrature lugubri e disturbanti, architetture fredde, chiaroscuri accentuati… l’atmosfera lugubre del film è completata magnificamente dal font horror adottato per il titolo!

Il font horror utilizzato è il Berthold Herold Reklameschrift BQ, disegnato nel 1901 dal tedesco Heinz Hoffmann che in quel periodo a Berlino lavorava nella fonderia tipografica Berthold AG. È un font che presenta le caratteristiche dell’art nouveau e impiega caratteri gotici molto popolari in Germania all’epoca. Se traduciamo il nome del font, la sua aura lugubre scompare immediatamente: è semplicemente una scritta per la reclame!

3) Font Horror: Shining di Stanley Kubrick

Locandina del film Shining
Locandina del film Shining. Immagine: flickr/ Andrew Kitzmiller [CC BY 2.0]

Che Stanley Kubrick fosse perfezionista ed estremamente puntiglioso è cosa nota. Pochi forse sanno però che le sue severe esigenze riguardavano anche il lettering e le locandine dei suoi film. Un aneddoto riguarda proprio uno dei suoi capolavori: il thriller psicologico Shining!

L’adattamento cinematografico del romanzo di Stephen King arriva nelle sale nel 1980. Pensando alla scena iniziale, è difficile non provare una particolare angoscia: un campo lunghissimo segue l’auto della famiglia mentre si insinua in un paesaggio sperduto e montano, la musica crea preoccupazione, e il tocco finale è dato dal font. Un neutro Helvetica che contrasta con tutto il resto ma che ha in sé un elemento disturbante: il colore.

Il carattere usato nella locandina per il titolo è stato realizzato appositamente da Saul Bass. Saul Bass è il maestro delle locandine: suoi sono i poster di Vertigo di Alfred Hitchcock e di altri capolavori. Nonostante questo, non si salvò dalla puntigliosità di Kubrick.

Saul Bass presentò ben cinque bozze per la locandina di Shining, ma nessuna di queste soddisfò il regista, che criticò il lettering scelto: “troppo difficile da leggere” o “non abbastanza compatto”.

4) Font Horror: L’esorcista di William Friedkin

Font usato nella locandina del film L'esorcista
Font horror usato nella locandina del film L’esorcista. Immagine: flickr/ Insomnia Cured Here [CC BY-SA 2.0]

Uscito nel 1973, L’esorcista ha terrorizzato intere generazioni. Ma cosa dire del font horror utilizzato? È serio, quasi ecumenico, con un rosso sangue che anticipa l’indicibile a chi lo sta guardando. Basta la locandina per porre lo spettatore nel giusto stato d’animo per guardare il film: l’inquietudine.
Il lettering fu disegnato appositamente dal designer Dan Perri, utilizzando il font Weiss Titling. E portò molta fortuna al suo creatore. L’esorcista fu il primo film blockbuster per cui Dan Perri lavorò: con questo cult nel portfolio, riuscì poi ad accaparrarsi grandi progetti. Nel 1976 disegnò lettering e titoli per Taxi Driver di Martin Scorsese e soprattutto nel 1977 realizzò i leggendari titoli di Star Wars.

5) Font Horror: La notte dei morti viventi di George A. Romero

Copertina del film La notte dei Morti vivent

Il cult movie del genere zombie è stato il debutto di George A. Romero dietro la cinepresa. Non solo ha dato via a un nuovo genere per il cinema americano, ma il font usato per la locandina e per i titoli è stato molto spesso imitato nei decenni successivi o preso come ispirazione.

Se volete utilizzarlo per i vostri progetti, il font horror più simile è il Deanna, realizzato da Chris Hansen e basato sul lettering originale del film.
Il lettering originale del film ha avuto anche un piccolo ruolo nella causa che George Romero portò avanti contro Il ritorno dei morti viventi – un film del 1985 di Dan O’Bannon – che secondo il regista americano si presentava senza diritto come sequel del suo capolavoro del 1968. Tra gli elementi presi in considerazione in tribunale ci fu anche il font: quello utilizzato ne Il ritorno dei morti viventi era lo stesso del film di Romero!

Che dite? Vi abbiamo fatto venire voglia di rivedere uno di questi capolavori durante la prossima notte di Halloween?