5 fantastiche riviste cartacee

5 fantastiche riviste cartacee

Alessandro Bonaccorsi Pubblicato il 6/7/2024

Nonostante l’avanzata del digitale, le riviste cartacee continuano a resistere. Un fenomeno analogo si osserva nel mercato della musica, dove il vinile sta recuperando terreno. Molte persone lo acquistano per un’esperienza di ascolto più profonda e lenta, ricca di emozioni e sensazioni che il digitale non riesce ancora a offrire.

Una cosa simile accade nel mondo delle riviste: mentre quelle di massa perdono vendite (ma non lettori) a favore del digitale, molte riviste di settore, se non di nicchia, continuano a resistere e, anzi, aumentano le vendite, diventando spesso esempi di eccellenza in produzione e promozione.

Queste riviste includono sia alcune di grande diffusione, sia altre di nicchia o quasi autoprodotte, che hanno una diffusione mondiale, anche se di poche migliaia di copie.

Il digitale, attualmente, soddisfa solo un paio di sensi: vista e udito (quando i contenuti sono arricchiti da video o musica), ma non può competere con le riviste cartacee per quanto riguarda tatto e olfatto. Il gusto non è coinvolto, a meno che non si voglia mangiarne le pagine…

Capito questo, editori e designer hanno cercato di migliorare le riviste e renderle sempre più appetibili, attraverso la soddisfazione di ulteriori sensi oltre alla vista: utilizzando tecniche di stampa innovative, rilievi, verniciature e altro, hanno reso le pagine e le copertine espressive anche al tatto.

L’elenco che proponiamo è necessariamente ridotto e include anche un paio di riviste che sono fuori stampa o che sono cambiate nel corso degli anni, ma l’idea è che ciascuno di noi possa comprarle in edicola, trovarle in un mercatino o a casa di uno zio, e studiarle per poi progettare la propria idea di rivista, anche autoprodotta.

Ci sarà sempre bisogno di cose da sfogliare, toccare e annusare; non siamo fatti solo di lettura o visione.

Quindi, che siano sempre benedette le riviste!

La brossura

La prima cosa da notare è che le riviste importanti e che vogliono distinguersi dalla massa usano la rilegatura in brossura, non lo spillato. Somigliano ai libri, non sono usa e getta e spesso hanno una costola. Quindi, invece di stare nel portariviste, chiedono di essere messe in libreria.

DOMUS

Sembra scontato, ma la rivista fondata da Gio Ponti nel 1928 continua a essere un riferimento importante non solo per l’architettura e il design industriale, ma per tutto il mondo editoriale delle riviste. Compie 90 anni, con oltre 1000 numeri stampati, è venduta in tutto il mondo e ha mantenuto un alto livello di grafica e stampa, collaborando con prestigiosi graphic designer e illustratori, come le copertine-ritratto realizzate da Lorenzo Mattotti nel 2010.

Crediti: Domus, Lorenzo Mattotti

WIRED

In Italia ha attraversato momenti esaltanti e altri molto meno, ma resta una delle riviste di riferimento per chi vuole scoprire nuove tecniche di stampa, verniciature fluo e coloratissime, rilievi e altro. Parla di innovazione e tecnologia e lo afferma con forza sia nella grafica che nella stampa, tracciando la via soprattutto nella versione internazionale per un modo di fare grafica che ha fatto scuola, sia nell’impaginazione che nell’uso intensivo e spesso geniale delle infografiche.

Crediti: Wired Italia

IL – Intelligence & Lifestyle

È il magazine maschile de Il Sole 24 Ore (quotidiano economico italiano) che, con una trovata azzardata ma vincente, si compra in edicola per tutto il mese a 50 centesimi e non è allegato al quotidiano. Nei primi anni riprende la grafica elegante e un po’ austera de Il Sole, ma con l’arrivo di Francesco Franchi alla direzione artistica diventa la rivista italiana più premiata al mondo, vincendo premi per contenuti e grafica e facendo diventare Franchi una star del graphic design mondiale. Il formato grande, la plastificazione e la brossura lo rendevano una rivista importante, ma la direzione grafica di Franchi lo ha trasformato in un laboratorio di sperimentazione efficace e innovativa sul design editoriale. Le infografiche trovano qui una ragion d’essere speciale, perché tutto può essere descritto attraverso la visualizzazione dei dati, anche la letteratura. Vale la pena recuperare qualche arretrato e studiarne attentamente i layout, l’uso dei colori, dei font, l’equilibrio delle doppie pagine, il modo in cui le illustrazioni dialogano con le griglie e le colonne. Una vera scuola.

Crediti: Francesco Franchi

NOVUM

Un’altra rivista storica, nata in Germania nel 1924 in pieno periodo Bauhaus, e sopravvissuta in ottima forma fino ad oggi. Si occupa di graphic design attraverso numeri monografici e rispetto ad altre riviste specifiche del settore (tipo Graphic, Progetto Grafico o Eye), segue gli ultimi trend del visual design, risultando godibile e accattivante anche quando approfondisce i temi. Un po’ difficile da trovare nelle edicole italiane, si può acquistare online.

Crediti: Novum

NAUTILUS

L’ultimo esempio è una delle più belle riviste uscite negli ultimi anni, sia per contenuti che per direzione grafica. Nautilus è una rivista di divulgazione scientifica, progettata benissimo e con un uso spettacolare dell’illustrazione. Venduta negli Stati Uniti, seguirne le uscite anche solo sul web è un toccasana per capire quanto una bella rivista con grandi contenuti e cura grafica possa ancora vendere molte copie e creare un pubblico appassionato.

Crediti: Nautilus, Glandien

In conclusione, per seguire e scoprire le più belle riviste del mondo, si può seguire la Society of Publication Designers, la più importante associazione USA del settore, che annualmente premia le riviste.

Ultima segnalazione per il sito MagPile, una sorta di community per appassionati di riviste, dove scoprire, acquistare e leggere qualsiasi rivista possa venirvi in mente, di qualsiasi parte del mondo!